(The Mortality Doctrine 01) VirtNet Runner – Il giocatore by James Dashner

autore:James Dashner
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
ISBN: 9788834729007
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2015-03-23T16:00:00+00:00

13

La piattaforma fluttuante

1

«Vieni giù!» urlò Sarah da basso.

Michael si accorse che stava fissando la macchia di sangue sulla neve, il punto dove giaceva l’uomo qualche istante prima. Che stava succedendo? La voce che aveva sentito nel suo ultimo attacco di dolore gli diceva che stava agendo bene, e poi ciò che aveva detto quest’uomo su Kaine... che voleva dire?

Michael fu assalito dalla tremenda paura che Kaine sapesse esattamente cosa stessero facendo e dove fossero. E si chiese se ciò fosse possibile: il giocatore voleva che fosse proprio lui a capire dove si nascondesse?

«Ehi!»

Michael rivolse la sua attenzione di nuovo alla trincea: Bryson lo stava guardando.

«Ma che fai?» gli urlò.

«Penso» rispose Michael, e si rese conto di quanto suonasse stupido. «Scusa» aggiunse. I soldati accorrevano da tutte le parti, mentre lui scendeva nel fossato fangoso, raggiungendo gli amici.

Bryson scosse il capo. «Non possiamo proprio portarti da nessuna parte.»

«Quel tizio ti ha detto qualcosa?» gli chiese Sarah.

Michael annuì. «Sì, ma te lo dico dopo. Stiamo per ricevere delle visite indesiderate. Sembra una parata di zombie là fuori, e noi siamo il cibo.»

«Da questa parte» disse Bryson, invitandoli a seguirlo con un cenno. Si erano trascinati lungo il corridoio centrale della trincea per circa cinque metri, quando indicò una sezione della parete dove la tela cerata nera era stata fatta a brandelli. Da più parti riaffiorava il bianco del ghiaccio, ma c’era un punto che emanava un debole bagliore color porpora.

Il fragore e le urla dei giocatori che avanzavano erano sempre più forti.

«Non c’è tempo da perdere» disse Sarah, e si girò verso Michael. «Tu stai di guardia mentre io e Bryson cerchiamo di capire come funziona.»

Mentre Michael si posizionava, Bryson sollevò la tela cerata nera. Dietro, era stato ricavato un tunnel alto meno di due metri nella parete di ghiaccio. Michael non ebbe la percezione del momento esatto, ma a un certo punto lo spazio nero del tunnel si trasformò in una luce pulsante color porpora. Ciò che nascondeva era difficile a dirsi: più Michael cercava di fissare lo sguardo, più la vista gli si offuscava.

«Sono quei minorenni!» urlò qualcuno dall’alto. E mentre Bryson e Sarah erano già dentro il tunnel, il ragazzo guardò insù e scorse un uomo che brandiva un lungo pugnale.

Michael non esitò ulteriormente: si voltò e raggiunse gli amici nella luce color porpora.

2

Il fragore della guerra di Groenlandia svanì velocemente: il tunnel era immerso nel silenzio, come se una porta si fosse chiusa alle loro spalle. E quando si girò a guardare, Michael capì che era esattamente ciò che era accaduto. La trincea dalla quale erano fuggiti non c’era più. Al suo posto era rimasto quel bagliore violaceo.

Controllò e fu sollevato nel vedere che non aveva perso Bryson e Sarah. Erano come lui a gattoni per terra, solo che erano concentrati, con gli occhi che si muovevano a scatti dietro le palpebre chiuse, per manomettere il codice il più in fretta possibile.

«Sono riuscita a trattenere il segnale di una mappa, o forse è una guida» disse Sarah, con gli occhi ancora chiusi.

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